Studi e dati dello sport
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Rapporto sull’obesità infantile 2018-2020
Anno di pubblicazione:
Nel 2007 l’Ufficio Regionale europeo dell'Organizzazione Mondiale della Sanità (OMS) ha istituito la “European Childhood Obesity Surveillance Initiative (COSI)”, un sistema di sorveglianza e raccolta dati sugli ambienti scolastici, sull’attività fisica e sulle abitudini alimentari dei bambini. Questo ha permesso di ottenere una migliore comprensione del fenomeno del sovrappeso e dell’obesità infantile in Europa e di rispondere alla necessità di sviluppare politiche e strategie efficaci.
Dal 2007 al 2020 COSI è passato da 13 paesi a 45 paesi coinvolti nella raccolta dati, consentendo così ai primi 5 cicli di lavoro di raccogliere dati antropometrici su un totale di oltre 1,3 milioni di bambini.
Il presente rapporto dell’OMS è frutto del quinto ciclo di raccolta dati, avvenuto tra il 2018 e il 2020, che ha coinvolto 33 paesi e quasi 411.000 bambini di età compresa tra 6-9 anni.
Come si evince dal grafico seguente, l’Italia, insieme a Cipro, Grecia e Spagna, riporta i tassi più alti tra bambini e bambine tra i 7-9 anni sia per quanto riguarda il sovrappeso che l’obesità, mentre sono i più bassi in Tajikistan con il 6%, Danimarca, Israele e Kazakhistan.
In generale, l’aspetto positivo da rilevare è la recente tendenza ad una diminuzione delle percentuali nei paesi con i livelli più alti di sovrappeso ovvero in Grecia, Italia, Portogallo, Spagna e Slovenia.
Di notevole rilevanza, il fatto che sovrappeso e obesità siano maggiormente diffusi tra i bambini appartenenti a famiglie con livello di istruzione basso, sebbene i tassi restino alti anche tra le altre famiglie.
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I FATTORI CHE INCIDONO SUL SOVRAPPESO E L’OBESITÀ INFANTILE
I due fenomeni analizzati nel report dell’OMS riguardanti la fascia d’età (6-9 anni), sono influenzati principalmente dai seguenti fattori:
Scarsa diffusione degli spostamenti da/per scuola a piedi o in bici: nei 28 paesi presi in esame per questo specifico aspetto, solo il 41% dei bambini tra i 6-9 anni effettua spostamenti casa-scuola attivamente, mentre il 50% utilizza veicoli a motore (auto, scuolabus o mezzi pubblici). L’Italia in questa classica si posiziona quart’ultima.
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Tempo elevato trascorso davanti a tv e dispositivi elettronici: in media, la percentuale di bambini che trascorrono almeno due ore al giorno davanti a tv e dispositivi elettronici oscilla tra il 18% dell’Austria al 74% di San Marino, seguito a fondo classifica dall’Italia (72%) e dall’Estonia (64%.) Nei weekend, in tutti i paesi presi in esame, la situazione peggiora rispetto al citato dato medio: più della metà dei bambini trascorre, infatti, più di due ore al giorno davanti a tv e dispositivi elettronici.
Scarse abitudini legate alla prima colazione: la percentuale dei bambini che fanno la prima colazione quotidianamente varia dal 94% in Portogallo e Danimarca al 44% in Armenia e al 49% in Grecia. L’Italia si posiziona a metà della classifica con il 70%. Nei 29 paesi presi in esame, infatti, il 75% dei bambini tra i 6-9anni fa colazione quotidianamente, mentre solo il 3% non la fa mai (cioè, consuma solo una semplice bevanda come latte o succo). Inoltre, i risultati indicano che più di un bambino su cinque non mangia o beve nulla prima di andare a scuola.
Insufficiente consumo di verdure: solo un terzo (34%) dei bambini di età compresa tra 6-9 anni mangia verdure ogni giorno. La percentuale di bambini che mangiano verdure ogni giorno varia notevolmente da paese a paese, dal 57% in Portogallo e Danimarca, al 13% in Georgia e Spagna. La più alta percentuale di bambini che mangiano verdure meno di una volta alla settimana o non le mangiano affatto la troviamo, invece, a Malta (32%), seguita da Georgia (17%), Grecia (16%), Italia (14%), Tagikistan e Kazakistan (entrambi 13%) e Spagna (11%). Nella maggior parte degli altri paesi, la percentuale di bambini che non mangiano mai verdure o comunque meno di una volta alla settimana è inferiore al 10%.
Insufficiente consumo di frutta: secondo il rapporto, meno della metà (43%) dei bambini di età compresa tra 6-9 anni consuma frutta fresca quotidianamente. Anche in questa classifica l’Italia si colloca a metà strada, mentre si attestano al 7% i bambini che mangiano la frutta meno di una volta alla settimana o addirittura mai. Livelli più alti sono stati rilevati a Malta, Tagikistan e Georgia (rispettivamente con il 14%, 12% e 10%).
Alti consumi di bevande zuccherate: dai risultati del rapporto, quasi il 22% dei bambini di età compresa tra 6-9 anni consuma bevande zuccherate più di tre giorni a settimana. Quasi la metà (49%) ne consuma meno di una volta alla settimana. La percentuale di bambini che consumano bevande zuccherate più di tre giorni a settimana varia dal 2% in Grecia al 41% della Repubblica ceca, passando per il 38% della Croazia il 36% della Slovacchia. L’Italia come il Portogallo e la Danimarca si colloca al di sotto della media.
Insufficienti livelli di attività fisico-sportiva: secondo la raccolta dei dati, 4 bambini su 10 (40%) non impegnano il proprio tempo in attività sportive e solo più della metà (53%) dei bambini di 6-9 anni dedica allo sport almeno due ore a settimana, spaziando dal 27% del Kazakistan all’86% di San Marino, seguito dall’Irlanda (80%), dalla Grecia (77%) e dall’Italia che si classifica così al settimo posto.
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Si evidenzia infine che il numero di bambini selezionati per partecipare al quinto ciclo di raccolta dati del COSI presenta situazioni diverse in base alla strategia di campionamento dei vari paesi: da 52.000 in Italia a circa 3.200 in Polonia. In effetti, le dimensioni del campione più alte – indipendentemente dall’ampiezza della popolazione di riferimento – sono state registrate in Israele, Italia e Svezia.
Per l’Italia hanno contribuito al rapporto COSI, anche attraverso la raccolta dati, il Centro nazionale per la prevenzione e il controllo delle malattie (CCM) – un organismo di coordinamento tra il Ministero della Salute e le Regioni per le attività di sorveglianza, prevenzione e risposta tempestiva alle emergenze – l’Istituto Superiore di Sanità e il Ministero della Salute.