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Rapporto Sport 2023 - Prima indagine di sistema sul settore sportivo

Anno di pubblicazione:

È stato presentato a Roma il 30 gennaio 2024 il “Rapporto Sport 2023" dal Credito Sportivo e Sport e Salute alla presenza del ministro per lo sport e i giovani, Andrea Abodi, della Vicepresidente del Coni, Silvia Salis, del presidente del Cip Pancalli. Lo studio rappresenta uno strumento di supporto alla definizione delle politiche sportive e una bussola attendibile sullo stato dell'arte dello sport in Italia tenendo conto degli aspetti economici, sociali, infrastrutturali ed educativi.

La pubblicazione ha l'obiettivo di sottolineare il potenziale dell'industria sportiva, fornendo un quadro del contributo al Pil, la domanda e l’offerta della pratica sportiva, e la dimensione sociale dello sport.

I dati emersi evidenziano una dimensione economica rilevante pari a circa 22 mld €, con un contributo al PIL nazionale dell’1,3%. Il 76,6% del PIL dello Sport, corrispondente a 16,8 mld € nel 2021, deriva dal settore terziario, di cui il 15,6% relativo all’attività sportive tout court.

Le attività sportive sono inoltre capaci di fornire un importante contributo all’occupazione nazionale, nonostante il rallentamento economico causato dalla pandemia il sistema Sport conta 400 mila occupati grazie alla presenza stabile di organizzazioni del mondo dell’associazionismo sportivo, punto di riferimento delle comunità locali come presidio educativo e sociale.

Il secondo capitolo del Rapporto fornisce un’analisi della domanda e offerta sportiva capace di evidenziare i principali fattori critici da rimuovere per la diffusione di una concreta Cultura dello Sport. Le sfide principali evidenziate dai dati fanno emergere la necessità di:

- riqualificare e potenziare il patrimonio edilizio sportivo, favorendo la transizione verde e digitale degli impianti e assegnando priorità di intervento al Mezzogiorno.  Questa esigenza è stata evidenziata dai dati del Censimento Nazionale degli impianti sportivi, dove il 44% delle strutture è stato realizzato negli anni 70 e 80 e l’8% degli impianti sportivi non è funzionante, un dato che in alcune aree del Sud sale fino al 20% del patrimonio complessivo regionale.

- combattere il tasso di sedentarietà attraverso la fruizione degli impianti, visto che i dati Eurostat collocano il Paese al 2lesimo posto in Europa per numero di adulti che fanno attività fisica nel tempo libero, numero che diminuisce con l’aumentare dell’età ed è influenzato anche dal livello di istruzione.

Per quanto riguarda l’impatto sociale dello sport analizzato nel terzo capitolo, il presente Rapporto si prefigge l’obiettivo di fornire una quantificazione economica dei benefici sociali delle politiche di investimento nello Sport, attraverso un metodo di misurazione basato sull’indice SROI (Social Return on Investment) applicato ai progetti infrastrutturali finanziati da ICS e ai programmi promossi da SeS. La valutazione di impatto ha restituito un indice medio dello SROI di 3,0: per ogni euro investito nello Sport sono stati generati 3 euro di ritorni sociali. L’investimento in infrastrutture e progetti sportivi si caratterizza per la capacità di triplicare i benefici sociali, divenendo attivatore di virtuosi processi di rivitalizzazione urbana, attraverso interventi di grande e piccola dimensione.

In conclusione, gli investimenti sostenuti nella realizzazione dei progetti produrranno un impatto diretto, indiretto e indotto sul PIL quantificabile nel 2023 in oltre 237 milioni di euro. Anche l’occupazione nazionale sarà influenzata dall’attuazione delle iniziative progettuali.

Infatti, si stima un impatto totale in termini di nuovi posti di lavoro a tempo pieno creati nel 2023 pari a 3.602.

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