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Corretti stili di vita per la prevenzione contro il diabete. Firmato il protocollo tra Sport e Salute, Intergruppi Parlamentari e società scientifiche di diabetologia

Un protocollo d’intesa per la promozione di sani stili di vita e per l’attivazione di campagne di sensibilizzazione e di screening sul diabete e sull’obesità nelle città, con riferimento all’attività motoria, fisica e sportiva dei cittadini.
E’ quello siglato questo giovedi 27 aprile nella sede dell’ANCI a Roma, tra Sport e Salute SpA, le società scientifiche della diabetologia italiane AMD e SID, riunite sotto la sigla FeSDI-Alleanza per il diabete, ed il mondo della politica rappresentato dagli Intergruppi Parlamentari “Obesità e Diabete” e “Qualità di Vita nelle città”.

Un “gioco di squadra” tra mondo scientifico, politico e sportivo con l’obiettivo di sostenere, in maniera congiunta, iniziative finalizzate alla sensibilizzazione sul ruolo essenziale dell’attività fisica, come strumento di prevenzione, ma anche sull’importanza di porre sotto i riflettori le criticità dei contesti urbani e delle periferie delle grandi città, che rappresentano i luoghi in cui il diabete colpisce di più. 

In Italia, infatti, oltre 1 persona con diabete su 2 vive nei primi 100 nuclei urbani e metropolitani del Paese, e oltre un terzo (36%) nelle 14 città metropolitane. È il fenomeno del diabete urbano, a sottolineare l’influenza dello “stile di vita cittadino” sul rischio di sviluppare il diabete tipo 2 e numerose altre malattie croniche. Di qui l’importanza di intervenire sulle abitudini di vita e lavoro sedentarie, sull’alimentazione sregolata e la scarsa attività fisica, tipiche del contesto urbano e principali nemiche della salute a tutte le età.

"Lo sport è il miglior investimento per prevenire malattie croniche e migliorare la salute dei cittadini. Questo protocollo si muove proprio in questa direzione – ha detto Vito Cozzoli, Presidente e AD di Sport e Salute SpA -. Nonostante due anni di pandemia non siamo più il quinto paese più sedentario ma abbiamo migliorato la nostra posizione e, oggi, nella scuola ci sono 2 milioni di bambini che fanno sport: questo è il cambio culturale che dobbiamo portare avanti, dobbiamo vedere lo sport come un miglioramento della vita. Realizzare campagne di sensibilizzazione e screening su obesità e diabete nelle città rientra proprio in questa logica. I comuni, poi, sono i nostri partner migliori, come dimostrato in occasione delle varie progettualità ed iniziative. Vogliamo far sì che lo sport sia uno strumento di sensibilizzazione aiutando le persone in maniera concreta, anche con la tecnologia, dando alla gente dei parametri da seguire e facendo entrare nella cultura delle persone la sensibilità verso tematiche del genere".

“La promozione di sani stili di vita, di cui l’attività sportiva è parte integrante, è fondamentale nelle politiche di prevenzione. Dobbiamo agire a partire dai contesti urbani, sportivizzando le città ed agevolando così le persone a svolgere attività fisica - ha dichiarato il deputato Roberto Pella, Vice Presidente Vicario di ANCI e Presidente Intergruppo Parlamentare Qualità di Vita nelle Città e dell’Intergruppo Parlamentare Obesità e Diabete -. Con Sport e Salute abbiamo già avviato percorsi virtuosi, credendo nel ruolo dei comuni come stimolatori dell’attività fisica. Dobbiamo mettere il tema al centro dell’agenda politica e lavorare insieme a tutti gli attori coinvolti. L’alleanza fra istituzioni, mondo medico-scientifico e mondo dello sport rappresenta un passo strategico che con il protocollo di oggi non potrà che rafforzarsi”.

“Lo sport è un "farmaco" che non ha controindicazioni e fa bene a tutte le età. Promuoverlo come sano stile di vita significa intervenire efficacemente sulla salute dei nostri cittadini. Sport e Salute sta facendo un lavoro straordinario e noi, come mondo della politica, stiamo supportando questa azione sinergica e condivisa” ha detto invece la senatrice Daniela Sbrollini, Presidente Intergruppo Parlamentare Qualità di Vita nelle Città, e dell’Intergruppo Parlamentare Obesità e Diabete.
“Per questo – ha aggiunto – ho recentemente ho presentato un disegno di legge per dare la possibilità a pediatri, medici di medicina generale e specialisti di inserire l’attività fisica in ricetta medica, così che le famiglie possano usufruire delle detrazioni fiscali. La speranza è che, recuperando attraverso il 730 parte dell’investimento, le persone siano incentivate a impegnarsi in attività positive per la propria salute”.

“Lo sport è strumento per investire sul miglioramento della salute del nostro Paese. È importante portare avanti un lavoro comune che consenta il riconoscimento del valore formativo, sociale e di promozione del benessere psicofisico dell’attività sportiva. In tal senso non ho remore nel dire che Sport e Salute è un innovatore sociale e stipulare protocolli come quello di oggi rappresenta la conferma di una nuova sensibilità culturale attorno all’argomento” ha sottolineato il senatore Mario Occhiuto, Presidente Intergruppo Parlamentare Qualità di Vita nelle Città.
“Dobbiamo mettere lo sport al centro dei nostri contesti urbani, sviluppare il modello della Healthy City. Bisogna con fermezza promuovere una politica urbana che sappia essere una forma di medicina preventiva, in cui lo sport può avere un ruolo chiave, spezzando il circolo vizioso che si crea fra cattive condizioni di salute, povertà socio-economica, basso livello di istruzione ed emarginazione”.

“In Italia, oltre il 30% delle persone con diabete ha uno stile di vita sedentario: un dato estremamente preoccupante che necessita di un’inversione di rotta. La firma di questo importante Protocollo d’intesa dimostra l’impegno che politici, medici e mondo dello sport vogliono assumersi: promuovere l'importanza della prevenzione e della diagnosi precoce del diabete per una migliore qualità di vita, una riduzione delle complicanze ed una riduzione dei costi. È essenziale diffondere la cultura dell’attività fisica sin dall’esordio della malattia, ma è altrettanto importante farlo ancora prima, in chiave preventiva, perché è la terapia più accessibile, economica e salutare” ha dichiarato Riccardo Candido, Presidente dell’Associazione Medici Diabetologi (AMD), mentre per Angelo Avogaro, Presidente della Società Italiana di Diabetologia (SID), “l’attività fisica si può considerare il più importante tra gli alleati del cittadino con diabete: talmente tanti sono i suoi effetti positivi su tutti gli organi e sistemi che la pratica dell’attività motoria oggi deve essere considerata una vera e propria terapia. Per questo auspichiamo che presto l’attività motoria debba essere ricettata come le altre terapie farmacologiche indispensabili in fascia A. La tanto mitizzata medicina di prossimità deve iniziare proprio dall’incremento dell’attività motoria per quei cittadini che ne hanno assoluto bisogno”.  

 

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