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Scheda informativa sull'attività fisica in Italia 2021

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Con la Raccomandazione del Consiglio dell’Unione europea del 26 novembre 2013, gli Stati membri si adoperano per elaborare politiche efficaci in tema di health-enhancing physical activity (HEPA), ovvero di attività fisica propedeutica alla salute.

La Raccomandazione del Consiglio riporta nel proprio allegato una serie di 23 indicatori ("il quadro di monitoraggio") utilizzati per monitorare i progressi compiuti negli Stati membri relativamente alle politiche di promozione dell’HEPA e per valutare i livelli di attività fisica diffusi tra la popolazione.

Il 13 ottobre 2021 sono state pubblicate sul sito della Commissione Europea le schede informative 2021 che sono il risultato della collaborazione tra gli Stati membri, l'Organizzazione Mondiale della Sanità e la Commissione Europea. Questa è la terza edizione delle schede di monitoraggio, dopo quelle raccolte dalla Commissione europea e dall’OMS nel 2015 e nel 2018.

Per aumentare i livelli di attività fisica, l’OMS ha collaborato strettamente con la Commissione europea e gli Stati membri dell’UE e, oltre a una relazione generale intitolata "Schede informative sull'attività fisica 2021 per gli Stati membri dell'Unione europea nella regione dell'OMS/Europa", sono stati prodotti 27 rapporti per i singoli Stati membri. La relazione fornisce una panoramica che riassume la situazione generale in tutta l’Unione e gli indicatori indicano che tipo di politiche HEPA raccomandate dall’OMS sono state implementate in ciascun Paese.

Secondo la relazione generale, si può osservare un miglioramento generale degli indicatori politici tra il 2015 e il 2021. In tutta l’Eurozona, la percentuale media dei 23 indicatori realizzati dagli Stati membri è aumentata dal 2015 al 2021, sebbene il ritmo abbia subito un rallentamento dopo il 2018.

INATTIVITÀ FISICA, UN GRAVE FATTORE DI RISCHIO PER L’ITALIA

L’attività fisica può svolgersi in vari ambienti, durante il tempo libero, a scuola, sul posto di lavoro, a casa durante la giornata. Tuttavia, mantenere livelli adeguati di attività fisica sta diventando sempre più difficile. In Europa, circa un terzo degli adulti è infatti fisicamente inattivo. La mancanza di attività fisica è peraltro strettamente collegata al sovrappeso e all’obesità e, di conseguenza, a molte malattie non trasmissibili e a rischi per la salute.

In Italia, come si evince dal grafico seguente, solo il 48% degli adulti tra i 18-69 anni e il 32,8% degli adulti di età maggiore ai 64 anni pratica attività fisica a livelli considerati sufficienti, mentre il tempo dedicato a questa attività subisce una forte contrazione in adolescenza.

TARGET DI RIFERIMENTO

Nella scheda italiana sono incluse le azioni e le politiche intraprese dal Governo per ciascuno gruppo di riferimento o target, così come descritto anche nelle linee guida 2020 dell'OMS:

  • bambini e adolescenti (5-17 anni);
  • adulti (18-64 anni);
  • adulti maturi (> 65 anni);
  • adulti fragili e molto anziani (85 anni);
  • donne in gravidanza e allattamento;
  • persone disabili;
  • persone con malattie croniche.

In particolare, le politiche e i piani d’azione nazionali per l’Italia sono 4 e riguardano:

  1. Piani Nazionali di Prevenzione (2014-2019 e il nuovo 2020-2025);
  2. Programma “Guadagnare salute” (2007) dell’Istituito Superiore di Sanità;
  3. Linee guida nazionali sull'attività fisica del Ministero della Salute;
  4. “Quaderni di Sport di Classe” di Sport e Salute.

Ogni politica influisce sui diversi gruppi di riferimento. Più specificamente, il Piano Nazionale di Prevenzione copre quasi tutti i gruppi tranne le donne in gravidanza, mentre il target dei bambini e degli adolescenti (5-17 anni) è coperto da tutte e 4 le misure adottate dall’Italia.

Una menzione particolare la merita “PASSI”, il sistema di sorveglianza pubblico basato sulla raccolta continua di informazioni sulla popolazione adulta italiana (18-69 anni) sugli stili di vita e sui fattori di rischio comportamentale connessi all'insorgenza di malattie croniche non trasmissibili e alla loro conoscenza e rispetto dei programmi di intervento nazionali. Dal 2014, PASSI ha raccolto informazioni sulla mobilità attiva per gli spostamenti casa-lavoro o casa-scuola. Queste informazioni consentono di stimare la percentuale di persone che raggiungono i livelli di attività fisica raccomandata dall’OMS attraverso la mobilità attiva, indipendentemente dall’attività fisica praticata nel tempo libero o durante l’orario di lavoro.

OBIETTIVI DELLA TERZA EDIZIONE DI RACCOLTA DATI

Le schede informative confermano i livelli eccessivi di sedentarietà in tutta Europa. Forniscono, inoltre, un'indicazione delle aree politiche che sono sottovalutate e richiedono maggiori investimenti.

Implementando le politiche HEPA, i Paesi della regione europea dell’OMS potranno fornire benefici a lungo termine per la salute dei propri cittadini. A partire dal 2015, i Paesi dell’Unione Europea (UE) hanno fatto grandi progressi nello sviluppo di politiche specifiche per la promozione dell’attività fisica, nell’aumento del numero di Paesi con un meccanismo di coordinamento nazionale in atto, nonché di finanziamenti dedicati alla promozione dell'attività fisica. Un segnale, questo, incoraggiante che dimostra come sempre più Paesi stiano adottando misure per sviluppare un approccio olistico e multisettoriale alla promozione dell’attività fisica.

I DATI INCORAGGIANTI DEL RAPPORTO PER L’EUROPA

Come mostrano i dati del rapporto, nel 2021 i Paesi dell’UE hanno compiuto progressi nell’attuazione delle seguenti misure:

  • sostenere interventi specifici per promuovere l’attività fisica negli anziani (74% dei Paesi);
  • promuovere l’attività fisica sul posto di lavoro (74% dei Paesi);
  • formazione degli insegnanti di educazione fisica (89% dei Paesi);
  • garantire un più ampio accesso agli impianti sportivi per i gruppi socialmente svantaggiati (78% dei Paesi);
  • produrre linee guida a livello nazionale sui benefici dell’attività fisica per la salute (85% dei Paesi).