Studi e dati dello sport
Raccomandazioni e piano d'azione del gruppo di esperti sulla parità di genere
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L’8 marzo 2022 sono state pubblicate le Raccomandazioni e il piano d'azione del gruppo di esperti della Commissione Europea sull’uguaglianza di genere nello sport.
Il gruppo di esperti – istituito dalla Commissaria per l’innovazione, la ricerca, la cultura, l’istruzione e la gioventù, Mariya Gabriel – è composto da ex atleti, politici, membri di Federazioni sportive europee e internazionali e accademici, che hanno lavorato per produrre raccomandazioni e affrontare temi relativi alla partecipazione di donne e ragazze allo sport, ai tecnici e allenatori donna, alla rappresentazione delle donne nei processi decisionali, nei media, nonché alla violenza di genere.
Il documento è un chiaro segnale che la parità di genere rappresenti un principio fondamentale dell’Unione Europea, a tutti i livelli. Inserito nei trattati, l’UE sta attivamente operando affinché si realizzi a pieno attraverso la sua strategia per l'uguaglianza di genere 2021-2025.
I DATI DI PARTENZA
Secondo l'Eurobarometro sullo sport e l’attività fisica, le donne (36%) hanno meno probabilità rispetto agli uomini (44%) di partecipare regolarmente allo sport in Europa. Ciononostante, il 40% dei gli uomini non fa alcuna attività fisica, rispetto al 52% di donne. Sebbene esistano differenze significative tra Stati membri, la partecipazione delle donne nello sport risulta purtroppo sempre inferiore uomini.
Inoltre, la frequenza della partecipazione femminile nello sport diminuisce con l’età: il 33% delle donne nella fascia di età 15-24 non pratica alcuna attività. Questo aumenta al 42% tra i 25-39 anni, al 50% nella fascia di età 40-54 anni e al 64% tra le over 55. Le donne sono anche meno coinvolte nelle attività di volontariato legato allo sport rispetto agli uomini (4% vs. 8%).
Analogamente, le donne rappresentavano solo il 13% degli allenatori e il 30,5% degli arbitri alle Olimpiadi di Tokyo 2020. Sempre secondo l’Europa, quindi, le donne sono ampiamente sottorappresentate nel coaching e nell’arbitrato, soprattutto a livello di élite. Al tempo stesso, nei casi in cui sono ben rappresentate si tratta di sport di alto livello ad alta partecipazione femminile, quali la danza e la ginnastica.
L’Istituto Europeo per l’uguaglianza di genere ha inoltre rilevato che, in media, solo il 14% delle posizioni apicali nelle Federazioni sportive degli Stati membri dell'UE è occupato da donne. Esse occupano anche la maggior parte delle posizioni lavorative a tempo parziale e la loro retribuzione è significativamente inferiore. Il gap nella retribuzione di genere è inoltre davvero significativa: le donne guadagnano in media il 14% in meno rispetto agli uomini.
Tali discrepanze di genere si estendono tuttavia alla copertura mediatica. Molti editori, organizzazioni sportive internazionali e nazionali favoriscono infatti nella propria comunicazione contenuti che riguardano competizioni e atleti maschili, partecipando così attivamente alla preservazione e alla diffusione degli stereotipi di genere.
Infine, negli ultimi due decenni, è stata prestata crescente attenzione alla violenza di genere nello sport. La Commissione Europea definisce la violenza di genere una violenza diretta contro una persona a causa del suo genere (compresa l’identità/espressione di genere), nonché la violenza che colpisce sproporzionatamente persone di un particolare genere. Ad esempio, ricercatori che confrontano le esperienze di atleti di alto livello in Germania, Belgio e Paesi Bassi hanno rilevato che il 42% delle donne ha segnalato di aver subito una violenza, contro solo il 19% dei maschi. Sulla base delle conoscenze attuali, sono inoltre a rischio violenza gli atleti LGBTQI+ e gli atleti immigrati. Un’indagine condotta nell’ambito del progetto europeo Outsport ha rilevato che l’omofobia e la transfobia sono prevalenti nello sport, con l’82% di partecipanti LGBTQI+ vittima di offese omo/transfobiche.
OTTO TEMI TRASVERSALI E SEI AREE TEMATICHE
Obiettivo delle Raccomandazioni UE è quindi quello di garantire che, sia a livello locale che internazionale, le organizzazioni integrino nelle proprio azioni un approccio di uguaglianza di genere e che tutti all’interno dell’organizzazione applichino, conseguentemente, comportamenti e politiche coerenti.
La molteplicità di iniziative, studi e pubblicazioni sulla parità di genere nello sport ha permesso di otto temi trasversali e sei aree tematiche. Più nello specifico, gli 8 temi trasversali in cui è organizzato il documento sono:
- Mainstreaming di genere
- Intersezionalità
- Finanziamento di genere
- Monitoraggio e valutazione delle politiche e ricerca
- Istruzione
- Comunicazione
- Coordinatori per l’uguaglianza di genere
- Gli uomini come alleati
Le sei principali aree tematiche di impegno sono quelle più rilevanti per il pubblico, le autorità e le federazioni sportive in particolare:
- Partecipazione
- Istruire e mediare
- Leadership
- Aspetti sociali ed economici dello sport
- Copertura mediatica
- Violenza di genere