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Il PIL dello sport in Italia

Anno di pubblicazione:

Gli obiettivi dello studio dell’Istituto di Credito Sportivo (ICS) riguardano la stima di un insieme di indicatori della dimensione e della performance economica del settore in Italia e il posizionamento del nostro Paese rispetto a quelli europei, in base all’apporto dello sport al Prodotto Interno Lordo (PIL) nazionale e all’occupazione.

Un lavoro che consente di mettere a disposizione degli Organismi Sportivi, del movimento sportivo, delle istituzioni e dei diversi operatori un dato aggiornato per il nostro Paese all’anno 2019, con un confronto rispetto al 2018.

L’anno 2019 rappresenta infatti l’anno più recente per il quale si dispone dei dati prodotti dalla statistica ufficiale, necessari per aggiornare e ricostruire un quadro analitico quanto più completo. D’altra parte, il 2019 è un anno importante, rappresentando il periodo immediatamente precedente l’insorgenza della pandemia.

Con un contributo al PIL di circa 24,5 miliardi di euro e circa 420.000 occupati, l’apporto dello sport all’economia del Paese, stimato dallo studio per il 2019, è rilevante.

la dimensione economica dello sport

Nello studio dell’ICS, per stimare la dimensione economica dello sport nel nostro Paese, si è adottata la definizione di Vilnius 2.0, che rappresenta lo standard stabilito dalla Commissione Europea e Eurostat. Le componenti del settore dello sport risultano le seguenti:

  1. le attività sportive comprese nel settore di attività economica dei servizi;
  2. tutti i prodotti e servizi necessari come input per (fare) sport;
  3. la somma delle precedenti due categorie, più tutti i prodotti e servizi che hanno una relazione, diretta o indiretta, con qualsiasi attività sportiva senza che sia necessario praticare sport (es. diritti televisivi, editoria, hospitality, etc.).

Con riferimento alle tre componenti che definiscono il settore secondo la definizione di Vilnius, dei 24,5 miliardi di euro di valore aggiunto complessivo, 4,4 miliardi sono generati dalle attività sportive di tipo A), 11 miliardi dalle attività strettamente connesse di tipo B) e altri 9,1 miliardi dalle attività connesse alle attività sportive in senso lato rientranti nel tipo C).

Lo studio precisa che, pur utilizzando la definizione di Vilnius, il valore dello sport in Italia non può essere ridotto alla mera contribuzione al prodotto interno lordo. Sotto questo aspetto, infatti, l’attività sportiva va oltre il suo valore di mercato, perché può ricomprendere sia il benessere e la salute delle persone, che le relazioni sociali o l’attenzione nei confronti dell’ambiente.

un confronto europeo sulla dimensione dello sport

Lo studio determina l’ordine di grandezza dell’economia dello sport a livello europeo e il diverso contributo offerto dallo sport nei diversi Paesi dell’Unione. L’approccio metodologico scelto nel presente lavoro si è basato sull’aggiornamento al 2018 e al 2019 della stima pubblicata dalla Commissione europea e riferita al 2012.

Come si può osservare nella figura, la Germania rappresenta di gran lunga il Paese che contribuisce in misura maggiore al PIL europeo collegato con lo sport, con 104 miliardi, il 37,4% del totale. Seguono pressoché appaiate la Francia (14,3%) e il Regno Unito (13,1%), seguita dall’Italia (7,6%). Tali quattro Paesi concorrono con il 72,4% del totale del PIL europeo dello sport, le prime dieci nazioni al 92,3%.

L’Italia si posiziona al quarto posto in valore assoluto, con un PIL dello sport pari a 21,2 miliardi di euro. Si tratta comunque di un valore pari a un quinto di quanto registra la Germania e poco più della metà di quanto si rileva per la Francia e il Regno unito.

Interessante sottolineare che l’Austria, con una popolazione pari al 14% di quella italiana, raggiunge un valore del PIL pari al 61,3% di quello del nostro Paese. L’Austria utilizza molto bene, non soltanto in modo stagionale, le proprie risorse naturali offrendo servizi sportivi e ricettivi di elevata qualità.

Da sottolineare il posizionamento dell’Italia per quanto riguarda l’occupazione: con 389.120 occupati l’Italia si colloca infatti al quarto posto nella graduatoria europea, mentre in termini di contributo all’occupazione complessiva si colloca al 19° posto nell’Unione europea, con un’incidenza dell’1,76%.

Tuttavia l’Italia presenta il primato nel valore della produzione e del fatturato dell’industria manifatturiera per lo sport perché, rispetto al totale dell’Unione europea a 28 Paesi, nell’ultimo triennio è cresciuto dal 16,5% del 2016 al 21,2% del 2019.

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