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Lo stato di salute della pratica sportiva in Emilia Romagna

Anno di pubblicazione:

A oltre cinque anni dalla promulgazione della Legge Regionale sullo Sport, che riconosce il valore dello sport in ogni sua declinazione funzionale alla realizzazione del diritto alla salute e al benessere psico-fisico delle persone, la Regione Emilia-Romagna ha realizzato una ricerca sullo stato di salute dello sport e della pratica sportiva nel territorio regionale.

La ricerca vuole quindi rappresentare una estesa fotografia dello sport in ambito emiliano-romagnolo per comprendere, partendo da dati certi e verificabili, l’impatto che l’emergenza sanitaria, non ancora del tutto conclusa, ha avuto sulla pratica sportiva regionale, le principali necessità e bisogni del mondo sportivo, ma anche i trend e le tendenze che stanno caratterizzando la domanda di sport delle fasce più giovani della popolazione.

Un elaborato, dunque, che possa essere utilizzato dalla Regione per programmare i prossimi obiettivi e valorizzare ulteriormente un mondo dallo straordinario valore sociale ed educativo.

L’indagine ha coinvolto il mondo sportivo regionale, i cittadini, gli studenti delle scuole di ogni ordine e grado così da disporre di informazioni trasversali a diversi target della popolazione regionale.

La struttura della ricerca segue dunque un doppio percorso:

  • Una prima sezione quantitativa, in cui è stato possibile analizzare i seguenti ambiti:
    • Praticanti sportivi;
    • Tesserati e società;
    • Società e associazioni non profit;
    • Situazione dell’impiantistica.
  • Una seconda sezione qualitativa, in cui sono stati coinvolti specifici target:
    • Indagine demoscopica 1000 CATI;
    • Survey per società sportive;
    • Survey per studenti delle scuole di ogni ordine e grado.

Principali evidenze

L’analisi ha permesso di delineare un quadro esaustivo e molto particolareggiato relativo non solo all’attuale pratica sportiva in Regione, ma anche al futuro prossimo dell’attività motoria e dello sport emiliano romagnolo, evidenziando alcune tendenze che stanno già modificando il modello di domanda sportiva.

Praticanti sportivi e abitanti attivi

La situazione regionale appare sicuramente positiva e denota un’alta cultura sportiva territoriale in grado di superare senza scossoni un biennio così difficile in termini sanitari, sociali ed economici.

La Regione Emilia-Romagna, infatti, registra una percentuale del 39% di praticanti sportivi (ovvero coloro che praticano sport nel proprio tempo libero in modo continuativo o saltuario), un dato superiore alla media nazionale (pari al 34,5%) e abbastanza in linea con il resto del settentrione. Interessante notare anche come la percentuale di praticanti continuativi (pari al 28%) sia una delle più alte a livello italiano; segno di come chi pratica sport in Regione lo faccia con assiduità e continuità, denotando una forte motivazione.

Se allarghiamo la visione, considerando anche coloro che svolgono qualche attività fisica, è possi- bile valutare il numero di abitanti attivi. La percentuale arriva al 73,2% con una crescita sia a livello assoluto che di percentuale, a dimostrazione di come neanche la pandemia abbia saputo fermare questa significativa tendenza verso il movimento e l’attività motorio-sportiva.

Persone sedentarie

Parallelamente alla crescita degli abitanti attivi, continua a scendere anche il numero dei sedentari (pari ad un -4,2% nell’arco di cinque anni e in calo anche nel periodo pandemico), il più positivo da quando tale dato viene analizzato.

Se questo rilievo appare incoraggiante, tuttavia, è corretto segnalare che il numero di abitanti inattivi supera il milione e quindi è auspicabile che l’attività di promozione della pratica motoria possa ottenere ulteriore impulso per raggiungere questo target ancora potenziale, valorizzando anche il ruolo dell’attività fisica come strumento di salute e benessere, in ottemperanza all’azione 2 del Piano di Prevenzione della Regione Emilia-Romagna.

Per questo motivo, appare quindi importante sviluppare un piano che interagisca con il sistema sanitario regionale, in modo da favorire progettualità congiunte che tendano ad una maggiore sportivizzazione e al benessere della cittadinanza, anche in direzione di una conseguente riduzione della spesa sanitaria e sociale.

Pratica sportiva destrutturata

Considerando il rapporto tra abitanti e numero di tesserati ad un soggetto sportivo, si evince che oltre un quinto dei cittadini regionali è tesserato, attestazione ulteriore della rilevanza che lo sport riveste in Emilia-Romagna.

Approfondendo tali cifre e calcolando l’incidenza del numero di tesserati sul totale dei praticanti sportivi continuativi, ovvero quanti di coloro che fanno sport con continuità sono anche tesserati presso un soggetto sportivo, si evidenzia una percentuale del 26%, dato più basso della media nazionale e in costante calo, se è vero che nel 2017 tale percentuale superava il 31%.

Questi dati evidenziano una forte rilevanza dello sport cosiddetto destrutturato (ovvero libero e non legato al mondo associativo), che in Regione appare in costante aumento negli ultimi anni, quindi a prescindere dagli eventi sanitari che stiamo vivendo proprio in questi mesi; una dimostrazione di come i cittadini vogliano fare sport, ma preferiscano scegliere modalità più libere e meno configurate.

Spazi di attività sportiva

Il censimento realizzato dalla Regione Emilia-Romagna e da Sport e Salute, terminato nell’anno 2019, ha evidenziato un totale di 6.277 impianti sportivi esistenti nel territorio regionale, pari a 17.096 spazi di attività. L’analisi di queste realtà fa emergere che:

  • Il 65% ha oltre trent’anni di vita, anche se la metà dell’impiantistica regionale è stata destina- taria, nel corso del tempo, di interventi di riqualificazione;
  • Oltre il 20% degli impianti sportivi dell’Emilia-Romagna afferisce ai contesti scolastici, dimo- strando l’importanza che l’ambiente della scuola riveste ancora per il mondo sportivo di base;
  • L’85% circa degli impianti sportivi presenti in Regione è completamente accessibile, segno di un grande impegno teso alla completa eliminazione delle barriere architettoniche;
  • Le province di Ferrara e Piacenza presentano dati inferiori alla media regionale sia per quanto riguarda la densità per km2 sia per quanto riguarda l’indice di diffusione per 1.000 abitanti. Ciò esprime una diversa connotazione tra le aree geograficamente più periferiche della Regione, e il resto del territorio.

Investimenti per l’impiantistica sportiva

Come già anticipato, analizzando lo stato dell’impiantistica sportiva, la Regione Emilia-Romagna ha scelto di investire in maniera molto forte sulla riqualificazione degli impianti e degli spazi spor- tivi di titolarità pubblica esistenti, non tralasciando nuove costruzioni.

Considerando il periodo dal 2015 al 2022 e, in particolare, i due bandi regionali emanati tra il 2018 e il 2022, la Regione ha investito quasi 60 milioni di euro per interventi su circa 185 impianti sportivi in altrettanti Comuni del territorio. Risorse che sono state destinate alla riqualificazione di campi da gioco, palazzetti dello sport, piscine, spazi polivalenti, palestre, oltre all’abbattimento delle barriere architettoniche e al miglioramento antisismico ed energetico e alla costruzione, appunto, di nuovi impianti.

Investimenti a favore di progetti ed eventi sportivi

Nell’ottica di favorire la diffusione e la promozione dello sport e di una forte cultura sportiva, ma anche per incentivare l’adozione di corretti stili di vita, promuovere un’offerta sportiva diversificata, contrastare l’abbandono, la sedentarietà e il doping, l’Emilia-Romagna ha promosso, mediante bandi dedicati, la concessione di contributi per finanziare eventi sportivi e progetti di promozione dell’attività e della pratica sportiva, organizzati attraverso la collaborazione sinergica di associazioni sportive, enti locali, agenzie educative, unità sanitare locali ed ogni altro soggetto interessato a sensibilizzare e avvicinare il maggior numero possibile di persone al mondo dello sport.

Dal 2017 al 2020, sono state quasi 800 le domande finanziate per poco meno di 10 milioni di euro messi a disposizione, che hanno raggiunto tutto il territorio regionale, chiaro segnale della volontà di sostenere e rafforzare il settore sportivo emiliano-romagnolo nel suo complesso.

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