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Sensibilizzare al movimento e all'attività fisica - Progetto SMOVatt

Anno di pubblicazione:

A novembre 2022 si è concluso il progetto “Sostegno alle attività di counselling da parte dei medici di medicina generale (MMG) e pediatri di libera scelta (PLS) per sensibilizzare e motivare sui vantaggi dell’attività fisica regolare in raccordo con l’offerta del territorio” (in breve, SMOVAtt), avviato nel 2019 e coordinato dal Centro Nazionale per la Prevenzione delle malattie e la Promozione della Salute dell’Istituto Superiore di Sanità e finanziato dal Centro per il Controllo delle Malattie del Ministero della Salute (Programma CCM 2019 – Area Azioni Centrali).

L’obiettivo generale è quello di rafforzare le conoscenze e la consapevolezza di MMG e PLS sui vantaggi di una regolare attività fisica e di potenziare alcune competenze comunicativo-relazionali e di base del counselling; il tutto in linea con la strategia nazionale per la promozione della salute e per l’adozione di corretti stili di vita nella popolazione generale e nei gruppi a rischio.

Tra i materiali di comunicazione prodotti dal progetto vi è un poster destinato agli ambulatori dei Medici di Medicina Generale, ricordando così che l’attività fisica è salute e che tutti possono praticarla ad ogni età e fase della vita, nessuno escluso. Analogo il poster rivolto ai Pediatri di Libera Scelta, con l’obiettivo di “attivare” la popolazione che si reca dal pediatra (in primis i genitori, ma anche bambini e adolescenti) e i PLS stessi, sull’importanza dell’attività fisica. 

È stata inoltre realizzata la monografia “Promozione dell’attività come obiettivo di salute pubblica: strumenti conoscitivi e di intervento”, il cui scopo è quello di fornire una base condivisa, in termini conoscitivi, metodologici e di linguaggio, ai professionisti del territorio che si occupano di promozione dell’attività fisica (come medici, infermieri, fisioterapisti, farmacisti, nel settore sanitario, e laureati nell’area delle scienze motorie), per promuovere uno stile di vita attivo.

LA MONOGRAFIA "PROMUOVERE L’ATTIVITÀ FISICA COME OBIETTIVO DI SALUTE PUBBLICA: STRUMENTI CONOSCITIVI E DI INTERVENTO"

Questo lavoro nasce dalla consolidata esperienza del Centro Nazionale per la Prevenzione delle malattie e la Promozione della Salute dell’ISS nell’ambito della promozione di stili di vita salutari e del contrasto ai principali fattori di rischio modificabili delle malattie croniche non trasmissibili (MCNT): alimentazione non corretta, tabagismo, consumo rischioso e dannoso di alcol e insufficiente attività fisica.

Uno dei quattro fattori di rischio riconosciuti dall’Organizzazione Mondiale della Sanità (OMS) come causa dell’insorgenza delle principali MCNT è rappresentato, come già indicato, dal mancato raggiungimento di adeguati livelli di attività fisica praticati. Questo problema causa, nella sola Regione europea dell’OMS, circa un milione di decessi l’anno e 8,3 milioni di anni in buona salute persi per disabilità.

L’OMS definisce attività fisica “qualsiasi movimento corporeo prodotto dall’apparato muscolo-scheletrico che richieda dispendio energetico”. Per attività fisica si intende quindi non solo sport ed esercizio fisico, ma anche le attività che tutti possono svolgere nell’arco della giornata, a casa, a scuola, per lavoro o nel tempo libero: camminare, andare in bicicletta, dedicarsi ai lavori domestici, fare giardinaggio, giocare all’aperto, salire e scendere le scale, portare a spasso il cane, ecc.

Come indicato sia a livello internazionale dall’OMS sia a livello nazionale dal Ministero della Salute (v. tabella a seguire), frequenza, intensità e tipologia raccomandate nella pratica dell’attività fisica e i relativi benefici per la salute variano in base all’età, allo stato di salute e all’appartenenza a specifici gruppi di popolazione.

Per questo motivo, la conoscenza dei dati epidemiologici relativi all’inattività fisica nella popolazione diventa fondamentale non solo per avere contezza di tale fenomeno ma anche per pianificare e realizzare interventi di salute pubblica.

In Italia sono attivi quattro sistemi di sorveglianza – coordinati dall’Istituto Superiore di Sanità (ISS) in base al DPCM marzo 2017 – relativamente ad attività e inattività fisica nelle diverse fasi della vita della popolazione residente in Italia:

  • OKkio alla SALUTE (bambini in età scolare, 8-9 anni);
  • HBSC (Health Behaviour in School-aged Children, 11, 13 e 15 anni);
  • Progressi delle Aziende Sanitarie per la Salute in Italia (PASSI, popolazione adulta, 18-69 anni);
  • PASSI d’Argento (popolazione anziana, 65 anni e più).

In conclusione, per realizzare un incremento concreto di attività fisica nella popolazione e per sviluppare interventi di  promozione dell’attività fisica efficaci e sostenibili, è necessario un approccio sistemico, che consenta di intervenire sui determinanti ambientali, sociali e individuali della sedentarietà attraverso l’attuazione di azioni che prevedano la collaborazione tra più settori (sanità, sport, urbanistica, trasporti, ambiente, agricoltura, industria, commercio, economia e istruzione) e il coinvolgimento attivo delle comunità.

QUALI STRATEGIE PER LA PROMOZIONE DELL’ATTIVITÀ FISICA?

Al fine di sviluppare un’alleanza più forte e sinergica tra tutti i soggetti nel diffondere la cultura della vita attiva e dello sport come strumento per il benessere psicofisico, la sanità pubblica gioca un ruolo essenziale nel contribuire a diffondere una cultura e stili di vita attivi attraverso gli operatori della salute sul territorio (come i medici di medicina generale e pediatri di libera scelta), in quanto figure privilegiate nel contatto con la popolazione.

Inoltre, gli effetti benefici dell’attività fisica possono contribuire direttamente e indirettamente al raggiungimento di alcuni degli obiettivi per lo sviluppo sostenibile dell’Agenda ONU 2030, tra cui: riduzione dell’utilizzo di combustibili fossili e dell’inquinamento atmosferico, diminuzione del traffico, maggiore sicurezza stradale, sviluppo sostenibile delle città, insieme alla riduzione della mortalità prematura causata dalle MCNT e delle disuguaglianze di salute e a una maggiore parità di genere.

Pertanto, a livello sia nazionale che regionale e locale, si deve agire su più fronti: da azioni regolatrici e strategie per modificare l’ambiente di vita all’implementazione di politiche e programmi intersettoriali, come la promozione di forme di trasporto attivo, la creazione di spazi urbani facilmente accessibili alla popolazione e di strutture espressamente adibite all’attività fisica e l’attivazione di collaborazioni e di reti.

In Italia, la strategia intersettoriale è condivisa con le Regioni e con i servizi sanitari locali e sostenuta dal Centro nazionale per la prevenzione e il Controllo delle Malattie (CCM) del Ministero della Salute, attraverso la realizzazione di progetti coerenti con le diverse aree e contesti di intervento. Oggi esistono diverse iniziative e programmi, realizzati attraverso la costituzione di reti, che forniscono un contributo notevole alla creazione di ambienti organizzativi per la salute: “Città sane (Healthy cities)”, “Scuole che promuovono salute (Health promoting schools)”, “Ospedali per la promozione della salute (Health promoting hospitals)” e “Aziende per la promozione della salute (European Network for Workplace Health Promotion - ENWHP)”.