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Giornata Internazionale della Donna: speciale sport e attività fisica

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In occasione della Giornata Internazionale della Donna, che ogni anno l’8 marzo celebra i progressi in ambito economico, politico e culturale raggiunti dalle donne in tutto il mondo, Sport e Salute ha condotto un’indagine per fotografare l’opinione di uomini e donne rispetto alle discipline sportive e la loro percezione sul tema delle opportunità verso la pratica sportiva.

LE DISCIPLINE SPORTIVE NELL’OPINIONE DEGLI INTERVISTATI

Emerge dalle interviste (1200 CAWI su un campione rappresentativo nazionale maggiorenne) un pregiudizio di genere legato allo sport ancora piuttosto marcato.

Secondo gli intervistati, infatti vi sono discipline maggiormente adatte per le donne e si tratta in particolare della ginnastica ritmica e artistica, della danza e del pattinaggio, mentre altre discipline – nello specifico calcio, pugilato e rugby – vengono individuate come prettamente maschili.

Questa convinzione è più tranchant tra gli uomini, ma le stesse donne ne sono portatrici.

LA PERCEZIONE DELLE PARI OPPORTUNITÀ NELLA PRATICA SPORTIVA

Per 4 italiani su 10 le donne godono di fatto di minori opportunità nel praticare sport; questa percezione è confermata principalmente dagli sportivi, dalle stesse donne e dai giovanissimi (GenZ) particolarmente sensibili ad alcune tematiche sociali e ai temi di genere.

Gli intervistati sostengono che a frenare le donne nella pratica sportiva siano i minori finanziamenti nello sport per le donne (64%) e la minore visibilità mediatica delle imprese femminili rispetto a quelle delle loro controparti maschili (lo pensa il 62%). Ancora, per più della metà del campione, le donne sono portate a praticare meno sport perché si sentono più giudicate per il proprio aspetto fisico e per il 46% le famiglie incoraggiano maggiormente i maschi nello sport.

AVERE BAMBINI PICCOLI SPINGE ALLA SEDENTARIETÀ?

Anche la presenza di bambini piccoli in famiglia, infine, fa diminuire molto i livelli di attività fisica, per le mamme più che per i papà: più di 1 genitore su 3 rinuncia o quasi all’attività fisica nei primi anni del bambino, ma guardando solo alle mamme l’impatto negativo arriva al 41%.

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