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Indagine sugli alunni delle scuole secondarie: la vita quotidiana "a distanza" dei ragazzi

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La vita quotidiana dei giovanissimi è radicalmente cambiata a seguito delle misure adottate per il contenimento della pandemia da Covid-19. Per cogliere la portata di questi cambiamenti l’Istat ha intervistato un ampio campione di alunni delle scuole secondarie di primo e secondo grado nell’anno scolastico 2020-2021.

L’INDAGINE IN PILLOLE

I ragazzi e le ragazze hanno sperimentato per la prima volta un modo totalmente nuovo di “andare a scuola” pur restando a casa. La quasi totalità degli alunni delle scuole secondarie di primo e secondo grado (98,7%, pari a oltre 4 milioni e 220 mila) ha infatti affrontato periodi di didattica a distanza (successivamente chiamata didattica digitale integrata).
I risultati dell’indagine, in pillole, restituiscono il seguente quadro: la quasi totalità degli alunni ha sperimentato periodi di didattica a distanza, ma il 67,7% preferisce le lezioni in presenza; il distanziamento sociale ha causato un crollo nella frequentazione degli amici (diminuita per il 50,5% degli alunni) e un aumento del ricorso a chat e social media per comunicare (aumentato per il 69,5% dei ragazzi); una quota non trascurabile di alunni segnala anche un peggioramento della situazione economica della famiglia (29,4%); i ragazzi stranieri hanno sperimentato maggiori difficoltà di accesso alla DAD e più spesso segnalano un peggioramento delle condizioni economiche familiari.

IL FOCUS SULLO SPORT

Lo stesso accade per la pratica sportiva, mancata di più al 42,9% degli italiani e al 35,7% degli stranieri e è riconducibile al fatto che gli stranieri praticano meno frequentemente sport e frequentano meno feste con amici (Istat, 2020). Sostanzialmente l’apparente minor impatto della pandemia sulla vita quotidiana extra-scolastica dei ragazzi stranieri, rispetto agli italiani, potrebbe ricollegarsi alla loro minore partecipazione sociale. Vedi le percentuali nella figura 3 di riferimento:

 

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