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Speciale Eurobarometro su sport e attività fisica

Anno di pubblicazione:

La Commissione europea ha pubblicato il quinto Eurobarometro dedicato allo sport e all’attività fisica, i cui più recenti risalgono al 2014 e al 2018, per monitorare le tendenze riguardanti i livelli di partecipazione, le preferenze e gli ostacoli alla pratica dello sport in Europa, come base per le politiche future.
Sebbene la situazione risulti stabile rispetto all’Eurobarometro 2018, è evidente – evidenzia Bruxelles – la necessità di continuare a promuovere lo sport e l’attività fisica.

L’Eurobarometro 2022 sullo sport e l’attività fisica si basa sulle risposte a circa 20 domande da parte di 26.580 europei provenienti dai 27 Stati membri.

Il 45% degli europei non fa attività fisica

Secondo l’indagine, durante la pandemia la metà degli europei ha ridotto o interrotto l’attività fisica, o ha addirittura smesso di svolgerla. Il 45% degli europei dichiara, infatti, di non fare mai esercizio fisico né di partecipare ad attività sportive – in leggero miglioramento rispetto al 2018 quando il dato riportato dall’Eurobarometro era del 46%. Al contrario, il 38% fa sport almeno una volta alla settimana, a fronte di un 17% che lo pratica meno di una volta alla settimana e di un 6% che lo pratica cinque volte alla settimana o di più.

Gli intervistati in Finlandia (71%), Lussemburgo (63%), Paesi Bassi (60%), Danimarca e Svezia (59% in entrambi i paesi) sono i più propensi ad esercitare o praticare sport almeno una volta alla settimana. Al contrario, più della metà degli intervistati in otto paesi afferma di non praticare sport, con i livelli più alti in Portogallo (73%), Grecia (68%) e Polonia (65%).

L’indagine rivela che tra gli intervistati sono più spesso quelli di età compresa tra i 15 e i 24 anni a fare esercizio fisico o praticare sport con una certa regolarità (il 54%). Questa percentuale diminuisce con l’avanzare dell’età: dal 42% nella fascia d’età tra i 25 e i 39 anni al 32% tra i 40 e i 54 anni fino a scendere al 21% tra le persone dai 55 anni in su.

Nel complesso l’Eurobarometro mostra che gli intervistati che svolgono regolarmente attività fisica per motivi ricreativi o non sportivi non costituiscono la maggioranza in nessuno Stato membro dell’UE.

Dall’indagine emerge che la ragione principale per cui si svolge attività fisica è la volontà di migliorare la propria salute, seguita dal desiderio di sentirsi più in forma e di trovare metodi di rilassamento.

Tuttavia, secondo gli intervistati l’ostacolo principale alla pratica di attività fisica è la mancanza di tempo, seguita da una mancanza di motivazione o semplicemente dall’assenza di interesse per lo sport.

Inoltre, di particolare rilevanza il fatto che la metà degli intervistati ha inoltre espresso il desiderio di fare esercizio fisico all’aperto, un desiderio che è sostenuto dagli sforzi della Commissione volti a rendere lo sport e l’attività fisica più verdi e sostenibili. Un nuovo sviluppo, forse rafforzato dalla pandemia di Covid-19, consiste nel fatto che circa un terzo dei rispondenti preferisce praticare sport a casa propria.

Infine, l’importanza dell’impegno della Commissione nel migliorare la parità di genere nello sport è fortemente suffragata dai risultati dell’Eurobarometro: rimane infatti a favore degli uomini il divario di genere tra coloro che fanno esercizio fisico regolarmente. In questo contesto è incoraggiante apprendere che la maggioranza degli intervistati in 25 Stati membri dell’UE dichiara di seguire nei media le competizioni sportive maschili e quelle femminili con uguale interesse.

Il contesto italiano

Per quanto riguarda l'Italia i dati estrapolati sono relativi a 1.020 interviste, nel periodo di rilevazione che va dal 20 aprile al 12 maggio 2022.

Nell'indagine il 56% degli italiani, dichiara di non fare mai esercizio fisico, mentre il 34% lo pratica almeno una volta a settimana a fronte del 10% che lo pratica meno di una volta a settimana. Un dato in miglioramento di 6 punti percentuali, rispetto all’Eurobarometro 2018 quando in Italia era del 62% la quota di cittadini che non si muoveva affatto (64% uomini, 79% donne). Il 46% degli italiani afferma, inoltre, di non praticare altre attività fisiche al di fuori dello sport, come ad esempio spostarsi in bicicletta da un luogo a un altro, ballare, fare giardinaggio, etc.; anche questo dato è nettamente migliore rispetto al 2018 quando l’Italia risultava quintultima, prima di Portogallo e Malta, per numero di persone (57%) che non si dedicava nemmeno ad “altre forme di attività fisica".

Invariata la percentuale rispetto al 2018 degli italiani che passano dalle 2,5 alle 8.5 ore al giorno seduti a tavolino o sul divano, comunque in modalità sedentaria, rimasta al 75%. Diminuite invece di 2 punti percentuali le persone che stanno sedute più di 8.5 ore al giorno.

Dall’indagine emerge che anche in Italia come in Europa, tra le motivazioni principali per cui si pratica sport vi è il miglioramento della salute seguito dal desiderio di sentirsi più in forma. Coincidono con i dati europei anche le principali barriere degli italiani alla pratica sportiva: la mancanza di tempo, seguita dalla mancanza di motivazione.

In seguito alla pandemia, sia in Europa che in Italia si preferisce praticare sport nei parchi e all'aria aperta, per questo motivo è importante la consapevolezza che l’impatto di un’attività fisica può avere sull'ambiente, in questo caso, solo il 24% degli intervistati ha dichiarato di "fare molta attenzione".

Infine, da parte degli intervistati rimane invece alto il consenso verso una maggiore attenzione sull’uguaglianza di genere nello sport e nell’attività fisica soprattutto in questi ambiti: figure di riferimento femminili tra dirigenti, atlete, funzionarie e allenatrici come fonte di ispirazione per più donne e ragazze, violenza di genere nello sport, lo sport femminile sui media (online, carta stampata, tv) al pari dello sport maschile.

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