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L'occupazione nel settore sportivo in Europa

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L’Eurostat analizza le tendenze occupazionali del settore sportivo, valutando il contributo sul totale dell’occupazione e presentando alcune delle caratteristiche, sia a livello dell’Unione Europea (UE) che a livello nazionale.

Secondo i dati dell’Eurostat, emerge che nel 2021, quasi 1,37 milioni di persone in Europa hanno lavorato nel settore sportivo e l'occupazione rappresentava lo 0,7% dell’occupazione totale dell’UE, con un range variabile tra lo 0,2% registrato in Romania e l’1,4% in Svezia (v. grafico sottostante). In testa alla classifica troviamo Svezia e Finlandia, seguono Spagna, Francia e Danimarca dove il totale degli occupati nello sport ha raggiunto almeno l’1 %.

A livello nazionale, il contributo dell’occupazione nello sport durante il periodo 2019-2021 è diminuito in 18 dei 27 Stati membri dell'UE, comprendendo l’Italia, dove la quota di persone che lavora nel settore sportivo si ferma allo 0,46%, in calo rispetto al 2015 e al 2020.

Occupazione nello sport, 2021 (% dell’occupazione totale)

Gli sviluppi dell’occupazione dal 2019 al 2021: gap di genere, età ed istruzione

Nel 2021, in Europa, la distribuzione di genere continua a vedere maggiormente presente il genere maschile, con il 55% delle persone impiegate nello sport, rispetto al genere femminile con il 45%. Nella maggior parte degli Stati membri dell’UE, il divario di genere è marcato, in particolare in Croazia (con il 69% degli uomini), Cipro e Slovenia (entrambi 68%) e Portogallo (66%). Solo nei Paesi Bassi (60% delle donne), Svezia (55%) e Danimarca (51%), le donne nello sport sono in percentuale maggiore.

Un altro dato interessante riguarda l’età: nel 2021 il 32% delle persone occupate nello sport ha un’età compresa tra i 15 ei 29 anni, mentre la fascia di età tra i 30 e i 64 anni rappresenta il 65% degli impiegati nel lavoro sportivo (15 punti percentuali in meno rispetto alla quota riportata per l’occupazione totale).

Dai dati rappresentati nel grafico a seguire, si evince che in Spagna e Italia, i giovani di 15-29 anni rappresentano ben il 30% del totale degli occupati nello sport; percentuale che sale sino a raggiungere il 60% in Norvegia (60%), seguita da Danimarca (52%), Finlandia (46%) e Svezia (42%). Dall’altro lato dello spettro, sono sei i paesi che registrano meno del 30%, con la percentuale più bassa osservata in Repubblica ceca (19%).

In tutti i Paesi dell’EU analizzati, invece, è possibile registrare un tasso di occupazione giovanile nel settore sportivo ben al di sopra di quanto avviene sull’occupazione totale, a dimostrazione che il settore sportivo rappresenta una forte attrattiva soprattutto in età giovanile.

Percentuale di persone di 15-29 anni occupate nel settore sportivo rispetto al totale dell’occupazione, 2021 (% dell’occupazione totale)

In termini di formazione scolastica, nel 2021 il 40% delle persone occupate nello sport ha completato l’istruzione terziaria, mentre il 50% si ferma all’istruzione media. Più in particolare, in tre Stati membri dell’UE, almeno due terzi delle persone che lavorano nello sport sono laureati: Lituania (80%), Grecia (71%) e Lettonia (68%); mentre in altri quattro Stati membri dell’UE questa quota è superiore al 50%.

Tra i 25 Stati membri dell’UE, 10 hanno registrato una percentuale di laureati occupati nello sport al di sotto della media UE del 40%, con le percentuali più basse osservate in Finlandia (23%) e Danimarca (21%). Nel 2021, rispetto all’occupazione totale, la Romania registra la percentuale più alta di laureati impiegati nel settore sportivo, seguita da Grecia e Bulgaria. Mentre, in 10 Stati membri dell’UE, la percentuale di diplomati dell’istruzione terziaria occupati nello sport è inferiore rispetto all’occupazione totale.

Impatto della pandemia di Covid-19 sull’occupazione nello sport dal 2019 al 2021

La pandemia ha prodotto dei cambiamenti in ciascun paese europeo tra il 2019 e il 2020 e tra il 2019 e il 2021. Nel 2020 nell’UE il numero di persone occupate nello sport è diminuito di circa 60.000 unità rispetto al 2019 (in calo del 4,3%).

Più specificamente, dal 2019 al 2020, l’occupazione nello sport è diminuita in 16 dei 27 Stati membri dell’UE, con particolare riferimento a Croazia, Lettonia, Estonia e Malta che hanno registrato le diminuzioni maggiori (oltre -20%). Degli 11 paesi con un cambiamento positivo, quattro (Romania, Lussemburgo, Grecia e Cipro) sono stati in grado di aumentare l’occupazione nello sport di almeno il 20%. Nella maggior parte di questi paesi, il numero di persone che lavorano nello sport è relativamente basso, il che significa che anche una piccola variazione comporta un forte aumento o diminuzione percentuale.

Nel 2021 il numero di occupati nello sport è quasi tornato al livello del 2019 (con circa 5.000 dipendenti in meno), portando la quota di occupati allo 0,7% e mostrando una buona ripresa del settore.

Nel 2021, l’occupazione nello sport ha raggiunto o addirittura superato il livello del 2019 in nove paesi dell’UE, con gli aumenti maggiori in Slovenia (+64,6%), Francia (+54,3%), Cipro (+26,7%) e Ungheria (+20,8%). Malta, Lettonia e Croazia hanno registrato un calo di oltre il 30% nel 2021 rispetto al 2019.

Nel 2021, gli effetti della pandemia di COVID-19 erano ancora visibili in cinque Stati membri dell’UE che avevano registrato un cambiamento positivo nel 2020 rispetto al 2019: Portogallo, Lussemburgo, Slovacchia, Romania e Italia. In particolare per questi ultimi due Paesi, nonostante un aumento nel 2020, nel 2021 il calo del numero di occupati nello sport è stato superiore al -20% rispetto al 2019.

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