Studi e dati dello sport

Osservatorio permanente dello Sport di Base
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Il progetto “Osservatorio permanente dello sport di base” – promosso dagli enti di promozione sportiva AICS, ACSI, ASI, UISP e US ACLI, cui hanno aderito anche CSEN e CSI – rappresenta un’indagine quali-quantitativa svolta nel periodo compreso tra aprile e giugno 2022, basata sulla raccolta e analisi di dati ufficiali, tra i più recenti e autorevoli (es: Istat, Eurostat, Coni, Iss) e auto-dichiarazioni degli EPS in numeri sulle attività al 2021.
BACKGROUND E OBIETTIVI DEL PROGETTO
Ad oggi è possibile definire la dimensione dello sport in maniera aggregata, non essendo possibile determinare puntualmente quanto realizzato effettivamente dallo sport promozionale e quanto invece da quello agonistico vero e proprio. Ciò rappresenta un limite per la valorizzazione dell’intero comparto dello sport di base se pensiamo, giusto per dare un esempio, che quasi il 40% dei praticanti sportivi continuativi italiani, risulta tesserato presso un Ente di Promozione Sportiva (fonte: Report CeRS-Università di Parma relativo al periodo 2015-2017), dato che sottolinea quanto sia concreto il supporto fornito dai diversi Enti.
Il progetto Osservatorio permanente dello sport di base ha l’obiettivo generale di mettere a sistema e valorizzare, in termini di comunicazione e promozione, ciò che già esiste e viene quotidianamente realizzato dagli EPS e dalle proprie ASD/SSD affiliate.
Nel perseguimento di tale obiettivo generale il progetto intende creare un servizio, un Osservatorio permanente, impegnato nel:
- determinare in modo analitico il peso della Promozione Sportiva nell’ambito del contesto economico e sociale italiano;
- tracciare le attività e le iniziative realizzate da tutti gli EPS e dalle ASD/SSD affiliate;
- promuovere e comunicare la miriade di progetti, iniziative, attività, ecc. realizzate da tutti gli EPS verso tutti i target di riferimento: EPS, ASD/SSD affiliate, player che a vario titolo operano nel mondo dello sport, Sport e Salute e stakeholder di sistema, Organizzazioni no profit, volontari, cittadini e imprese e sponsor.
Il censimento e il monitoraggio delle attività condotte dagli EPS sono stati realizzati attraverso la raccolta di informazioni relative ai progetti/eventi nazionali, regionali, locali, competizioni organizzate.
RISULTATI RAGGIUNTI
Per quanto riguarda l’obiettivo del progetto di misurare numeri e determinare il peso degli EPS, dalla ricerca effettuata si evidenziano i seguenti dati:
- la presenza degli EPS sul territorio locale è più capillare nelle province del Sud, dove si riscontra un rischio di sedentarietà maggiore;
- tra il personale dirigente il 35% è donna (al 2017), contro una media del 13% per gli altri Organismi Sportivi;
- rimanendo nell’ambito del lavoro, nell’ultimo anno sono cresciute le collaborazioni, tra cui figurano più donne che uomini a tempo indeterminato (sul totale dei collaboratori degli EPS al 2021, il 29% è donna);
- dal 2019, si riscontra un calo di organizzazioni sportive affiliate, mentre si arresta il calo sul totale dei praticanti entro l’ordinamento sportivo visto nel 2020;
- più di 6 su 10 sono tesserati EPS: al 2020, rispetto al totale di 11,8 mln di praticanti iscritti a una FSN, DSA e/o EPS, il 64% risultava infatti tesserato EPS;
- i praticanti tesserati EPS sono più giovani rispetto al totale degli sportivi italiani, ma più adulti rispetto ai tesserati FSN/DSA. Gli EPS, dunque, favoriscono maggiormente la partecipazione delle fasce più adulte rispetto alle FSN/DSA;
- il 60% dei ricavi degli EPS non dipende dai fondi pubblici e i tesseramenti (48% delle entrate) rappresentano la principale fonte di autofinanziamento.

L’impatto degli EPS a livello multidimensionale
L’impatto dei servizi e delle attività degli EPS, oltre a riguardare le associazioni e le società sportive quali beneficiari diretti, si estende alle comunità e ai territori, creando un aspetto multidimensionale degli EPS e rendendoli attori importanti nella trasformazione culturale del Paese.
Le tre dimensioni di attività degli EPS riguardano:
- la salute e il benessere dei cittadini, facilitando l’accesso allo sport organizzato tra le categorie fragili e a rischio esclusione, rendendo le società sportive un punto di riferimento per la socialità e l’integrazione, educando a stili di vita sani e dando visibilità alle discipline attraverso eventi;
- l'impatto sociale che avviene con la promozione dei valori dell’inclusione e della solidarietà, l’educazione alle virtù civiche e ai temi ambientali, le competenze e know how ai tecnici e ai territori, l’arricchimento del palinsesto sportivo-culturale del territorio, l’impatto sul senso di comunità e l’identità territoriale e il supporto alle agenzie del territorio (comuni, scuole, carceri ecc.);
- l'impatto economico attraverso il livello occupazionale, la riduzione del costo per il sistema sanitario nazionale, il dirottamento dei fondi nazionali ed europei sui territori, l’indotto creato da eventi sportivi, culturali e sociali e la sinergia con il turismo.