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La pratica sportiva in Italia -2024

Anno di pubblicazione: 

2025

Autore: 

ISTAT

Tematiche: 

Salute e prevenzione Sistema sportivo Statistiche nazionali Obesità e sovrappeso Stili di vita

Il documento elaborato dall’Istat evidenzia una crescita significativa della pratica sportiva negli ultimi trent’anni (1995-2024): ​ nel 2024 il 37,5% della popolazione italiana dai 3 anni in su pratica sport nel tempo libero (in crescita negli ultimi trenta anni del 6,6%). ​

Un incremento trainato dalla pratica continuativa che è passata dal 17,8% al 28,7% e anche dall’adozione di stili di vita orientati al benessere fisico e mentale, mentre la pratica occasionale è rimasta stabile (intorno al 9%). ​

 Nonostante la crescita della pratica sportiva, il 62,5% della popolazione non fa sport. ​ Di questi, il 29,7% compensa con attività fisica come camminate o esercizi in casa, mentre il 32,8% è completamente sedentario.

  • La frequenza e i luoghi in cui si pratica sport?

Nel 2024, quasi la metà degli sportivi (48,8%) si allena una o due volte a settimana, mentre il 37,1% pratica sport tre o più volte a settimana. ​ Gli uomini si dimostrano più assidui delle donne: il 40,3% degli uomini si allena almeno tre volte a settimana, contro il 32,8% delle donne. ​ Interessante notare come la passione per lo sport sia più forte tra i giovani: il 75,6% dei ragazzi tra gli 11 e i 14 anni pratica sport, con una netta preferenza per la continuità.

La maggior parte degli sportivi (59,5%) si esercita in impianti sportivi al chiuso, mentre il 36,8% preferisce impianti all’aperto. ​ La pratica sportiva in casa o in spazi condominiali è cresciuta dal 13,5% nel 2015 al 20,2% nel 2024, diffusa tra le donne e gli adulti di età compresa tra i 35 e i 54 anni, anche grazie alle abitudini acquisite durante la pandemia. ​

  • Motivazioni e preferenze

Rispetto ai motivi per cui si pratica sport emergono forti differenze di genere tra le donne: è più diffuso tra gli uomini l’esercizio per passione o piacere (55,2% contro 42,8% delle donne) e come fonte di svago (44,6% contro 40,1%), mentre mantenersi in forma, ridurre lo stress e migliorare l’aspetto fisico sono motivazioni indicate più dalle donne (rispettivamente 65,2%, 30,1% e 21,5% delle donne contro 58,7%, 25,5% e 17,0% degli uomini).

Per chi non pratica sport le motivazioni principali includono la mancanza di tempo (35,1%), l’età (21,3%) e problemi di salute (15,3%). ​

Quali sport sono più amati? La ginnastica, l’aerobica e il fitness dominano la classifica, coinvolgendo il 33,1% degli sportivi. ​ Seguono il calcio (20,3%), gli sport acquatici (18,7%) e l’atletica leggera (18,3%). Tra le discipline in crescita troviamo il padel, praticato dal 2,9% degli sportivi, e il trekking, che ha visto un aumento significativo negli ultimi anni. ​

LE CRITICITÀ DELLA PRATICA SPORTIVA

  • Un fenomeno da monitorare: l’abbandono dello sport

Nel 2024, il 25,4% della popolazione ha dichiarato di aver interrotto la pratica sportiva. L'interruzione della pratica sportiva (dropout) si concentra principalmente nelle fasce di età centrali, a causa degli impegni familiari e lavorativi tipici di questa fase della vita. Tuttavia, il fenomeno inizia già a partire dai 10 anni: circa 1 milione e 560mila giovani tra i 10 e i 24 anni hanno dichiarato di aver smesso di praticare sport. ​ L'abbandono è più frequente tra le ragazze (21,6%) rispetto ai ragazzi (15,1%) e avviene mediamente a 14 anni per le ragazze e a 15 anni per i ragazzi. ​ Tra gli adulti e gli anziani over 60, il fenomeno è in aumento, con un incremento di circa 10 punti percentuali rispetto al 2015. ​

Le motivazioni variano per genere: le ragazze interrompono più spesso per mancanza di tempo e motivi legati allo studio, mentre tra i ragazzi prevalgono la perdita di interesse e la pigrizia. ​ Un dato che richiama l’urgenza di interventi mirati in ambito scolastico e territoriale per contrastare l’abbandono precoce e consolidare l’abitudine al movimento.

  • Differenze territoriali

Il benessere dello sport non è distribuito in modo uniforme: la pratica è più diffusa al Nord-est (43,9%) tra gli uomini, i giovani e chi vive nelle grandi città. Nelle regioni del Sud, tra le donne e nei piccoli comuni, invece, i tassi di inattività e sedentarietà sono sensibilmente più alti.

Nei comuni centro delle aree metropolitane, la quota di praticanti è del 42,7%, mentre nei piccoli comuni fino a 2mila abitanti scende al 29,7%. 

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