Il presente studio rappresenta il secondo effettuato dalla Commissione europea per valutare l’importanza macroeconomica dello sport nell’UE-28 sulla base di dati aggiornati dei conti satellite nazionali (SSA). 

La presente ricerca, utilizzando i dati del 2012, aggiorna lo studio originale sulla base di quattro fattori: l’adesione della Croazia all’UE; l’anno base molto datato; la crisi economica che può aver causato cambiamenti sistematici nei risultati; e un aggiornamento della definizione di Vilnius, anch’essa parte del lavoro svolto durante questo progetto. La disponibilità di SSA nazionali completi da Austria, Belgio, Cipro, Germania, Lituania, Lussemburgo (altamente approssimati, ma ancora preliminari), Paesi Bassi, Portogallo, Polonia e Regno Unito ha fornito un database ancor più solido rispetto a quello disponibile per il primo modello.

Un’altra differenza tra l’edizione 2018 e il primo studio del 2012 sul valore economico dello sport è che l’edizione più recente usa il PIL come indicatore di base della produzione collegata allo sport in luogo del VAL (valore aggiunto lordo).

Lo studio consente ai governi di affinare le proprie politiche contribuendo a rispondere alle seguenti domande: qual è la rilevanza economica dello sport sul PIL? Qual è la rilevanza economica dello sport in termini di occupazione? Quali sono gli effetti moltiplicatore associati alle attività economiche sportive? Quali le similitudini e le differenze tra Stati membri per queste variabili e quali le ragioni? Quale il potenziale di crescita del settore?

Il Prodotto Interno Lordo (PIL) è tra i principali indicatori della performance di un’economia e sicuramente il più noto. Nel 2012, anno di riferimento del rapporto, il PIL relativo allo sport era di 279.7 miliardi di euro, ovvero il 2.12% del PIL dell’EU. Inoltre, 5.67 milioni di lavoratori sono stati attribuiti allo sport, ovvero il 2.72% del PIL EU (v. tabella a seguire).

Questi numeri indicano che lo sport è un'attività ad alto impatto sia economico che occupazionale. Infatti un aumento del PIL dell’1% va di pari passo con l’aumento dell’1,35% dell’occupazione. Questo sottolinea il ruolo sostanziale che lo sport gioca nel ridurre la disoccupazione.

Tra i settori collegati allo sport che rientrano nell’analisi dei conti satellite nazionali dello sport troviamo:

• l’istruzione (51,2 miliardi di euro, 1.111.000 posti di lavoro);
• i servizi sportivi (42,1 miliardi di euro, 749.000 posti di lavoro);
• pubblica amministrazione (32,2 miliardi di euro, 503.000 posti di lavoro)
• servizi alberghieri e di ristorazione (23,2 miliardi di euro, circa 586.000 posti di lavoro);
• vendite al dettaglio (19,9 miliardi di euro, circa 587.000 posti di lavoro).

Questi 5 settori da soli rappresentano l’1.29% del PIL europeo e l’1,70% dell’occupazione. La tabella a seguire mostra i primi 10 settori legati allo sport (su 42) in termini di PIL. 

Per quanto riguarda l’Italia, l’industria dello sport è strutturata in modo leggermente diversificato rispetto alla maggior parte degli altri Stati membri dell’UE. I settori di spicco sono i servizi d’istruzione e i servizi sportivi, che però rispettivamente con il 23% e il 15%, contribuiscono in percentuali minori al PIL legato allo sport. Seguono: i servizi di trasporto via terra e via mare (10%), servizi alberghieri e di ristorazione (8%) e i servizi di intrattenimento/culturali e gioco d’azzardo e scommesse (8%). Complessivamente in Italia, come evidenziato nella tabella sottostante, 21.216,9 milioni di euro di PIL sono generati dallo sport e si stimano 389.100 persone occupate nell’industria sportiva italiana. Di questi, il 27% è nei servizi educativi e il 19% nello sport.

Interessante notare che l’offerta di vitto e alloggio ai turisti sportivi genera occupazione per 34.195 dipendenti (9%). Un ulteriore 12% dell’occupazione nel settore sportivo è generata nei servizi di mobilità (6%) e i servizi di intrattenimento/culturali e (6%) dal gioco d'azzardo e servizi di scommesse.