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"L’Italia innova lo sport: idee, tecnologie e brand per una nuova competitività internazionale". A Bologna workshop con le eccellenze dello sport system italiano

Dopo i successi degli ultimi anni ai Giochi di Parigi, nel tennis, nel volley, nel nuoto e nell’atletica – solo per citarne alcuni – c’è un’Italia che vuole vincere la sfida dell’innovazione e dell’inclusione.
Questo il tema al centro del workshop organizzato da Sport e Salute con il sostegno dell’Agenzia ICE e del Ministero per gli Affari Esteri e della Cooperazione Internazionale, dal titolo "L’Italia innova lo sport: idee, tecnologie e brand per una nuova competitività internazionale".

L’evento, che si è svolto nella Supertennis Arena a Bologna durante le Davis Cup Finals 8, ha offerto l’occasione per raccontare le best practices delle imprese italiane per la crescita del movimento sportivo italiano.  

Il workshop è nato con l’obiettivo di mostrare, attraverso casi concreti, come l’Italia stia innovando lo sport, e come la filiera – tecnologia, imprese, ricercatori, atleti – possa rappresentare un vero motore di sviluppo e di competitività internazionale.  

Fin dall’inizio del suo mandato il Ministro Antonio Tajani ha voluto specificamente promuovere l’azione di diplomazia dello sport della Farnesina, includendola come parte integrante della più ampia strategia per la crescita che ispira l’attività internazionale condotta in Italia ed all’estero. Per il Ministero degli Affari Esteri e della Cooperazione Internazionale promuovere l’eccellenza italiana anche in ambito sportivo significa valorizzare un patrimonio fatto di competenze, creatività e capacità produttiva che il mondo continua a riconoscerci. È anche per questo che il Ministero sostiene con convinzione iniziative che uniscono sport, innovazione e impresa: perché lo sport è ormai uno straordinario veicolo di diplomazia economica e culturale, capace di raccontare il Paese attraverso le sue filiere produttive, le sue comunità e le sue storie.

L’Italia può guardare con fiducia alle sfide globali anche grazie alla solidità del proprio tessuto industriale. Come evidenziato dal recente Report della Fondazione Masi, il nostro Paese è il 5° esportatore mondiale di beni sportivi “core” e detiene una quota del 3,8% dell’export globale del settore. Un posizionamento di vertice che riflette la qualità dei nostri prodotti e la capacità delle imprese italiane di competere non solo sui mercati tradizionali, ma anche in quelli emergenti, dall’Asia all’Africa, dove la domanda di innovazione, sostenibilità e design è in costante crescita.

Questo dimostra che investire sulla qualità, sulla ricerca e sul talento non è soltanto una scelta identitaria, ma una strategia che rafforza la presenza dell’Italia nel mondo. È la direzione che stiamo seguendo con le attività di promozione integrata, con le collaborazioni strutturate avviate attraverso il Tavolo permanente della diplomazia sportiva e con progetti concreti che, in partenariato con Federazioni, Enti e Associazioni di categoria, abbiamo reso disponibili alla rete degli Uffici all’estero che valorizzano le nostre filiere, sostengono l’internazionalizzazione delle imprese italiane nei principali mercati globali, promuovono una narrazione innovativa dell’Italia, favorendone l’immagine di Paese leader anche nello sport, che passa attraverso la testimonianza dei grandi campioni e campionesse, ambasciatori al contempo dell’ecosistema di eccellenze ad esso collegato.

La vocazione internazionale dello sport italiano rappresenta una risorsa preziosa: un ponte tra persone e territori, capace di unire competitività economica, diplomazia e cultura. Su questa forza continueremo a costruire, insieme alle imprese, alle federazioni, ai territori e a tutti i protagonisti di questa straordinaria filiera nazionale”, è quanto comunica il Ministero degli Affari Esteri e della Cooperazione Internazionale.

“In Italia, di pari passo ai grandi successi dei nostri atleti in diverse discipline, sta crescendo l’impatto dello sport sull’economia nazionale, come pure la percentuale di praticanti nella popolazione. Oggi, quindi, si parla di un sistema complessivo che unisce sport, istituzioni e industria e che sta diventando una delle leve più forti dell’attrattività del nostro Paese. Il momento di oggi ne è una dimostrazione. Lo sport non è più un settore a sé stante: è un ecosistema che genera tecnologie, modelli di business, competenze, contenuti e valore economico. E il nostro lavoro, come Sport e Salute, è dare a questo ecosistema un’identità chiara, un linguaggio comune e una visione internazionale”. È quanto ha dichiarato il Presidente di Sport e Salute, Marco Mezzaroma.

In Italia, il settore dello sport ha raggiunto una dimensione economica rilevante pari a circa 24,7 miliardi di euro (un incremento del 12,6% rispetto all’anno precedente) con un contributo al PIL nazionale dell’1,38%. Un ambito che conta circa 412mila addetti. Oltre 11,4 miliardi di euro derivano dalle attività strettamente connesse (quali, ad esempio, la produzione e vendita di attrezzature e abbigliamento sportivo) e altri 8,4 mld di euro da comparti connessi allo Sport in senso lato (come quello dell’istruzione, dei media, della ricettività in occasione degli eventi).

In sensibile crescita anche i dati dei praticanti. Gli ultimi numeri a disposizione ci dicono che 37,1 milioni di italiani hanno praticato attività sportiva, pari al 64,8% della popolazione. Di questi, 16,2 milioni lo fanno in maniera regolare e continuativa. Una percentuale di italiani sedentari è scesa dal 35% nel 2023 al 32,8% nel 2024, uno dei dati migliori mai registrati. Negli ultimi 30 anni, in Italia, è aumentata la pratica sportiva continuativa, dal 26,6% nel 1995 al 37,5% nel 2024.

Una vetrina molto importante saranno i Giochi Olimpici e Paralimpici di Milano-Cortina. Per l’occasione l’Italia ha voluto coinvolgere una delle massime istituzioni del Paese: l’Istituto Poligrafico e Zecca dello Stato.La medaglia di Milano Cortina 2026, progettata e realizzata alla Zecca, non è solo un oggetto: è un concentrato di innovazione materiale, ingegneria di precisione, sostenibilità dei processi e design narrativo. È un simbolo che porta con sé autenticazione, tracciabilità, unicità: le stesse logiche che sorreggono la nuova identità digitale del Paese. E qui entra in gioco il Poligrafico, che guida le tecnologie di fiducia pubblica. Un modello che può diventare un moltiplicatore per lo sport”. È quanto ha dichiarato Michele Sciscioli, Amministratore Delegato dell’Istituto Poligrafico e della Zecca di Stato che nell’occasione ha annunciato anche una nuova iniziativa: "Abbiamo deciso, grazie al sostegno del Ministro Abodi e della Fondazione Milano Cortina 2026 di realizzare 4 medaglie che gli atleti vincitori potranno regalare agli amici, ai familiari, ai tecnici o più in generale alle persone per loro importanti. Un progetto che abbiamo chiamato 'backstage heroes' e che vuole evidenziare l'importanza di coloro che, dietro le quinte, contribuiscono al successo di uno sportivo. Perché nessuno vince da solo. Un riconoscimento ai valori dei Giochi e più in generale dello sport e per sottolineare l'importanza degli affetti e dello spirito di squadra", ha aggiunto l'AD dell'Istituto Poligrafico e Zecca dello Stato.

Fra le testimonianze del workshop quelle di due eccellenze del mondo della ricerca, il Politecnico di Milano – Campus di Lecco, rappresentato dal prof. Marco Tarabini e il Politecnico di Torino rappresentato dal campione di tennis Diego Nargiso, oggi Senior Sports Manager dell’Ateneo piemontese.
Il prof. Tarabini ha illustrato le progettualità del Politecnico di Milano volte, attraverso la tecnologia, a garantire alle persone più fragili l’accesso allo sport: in particolare le persone con disabilità o quelle in età adulta. Nella Regione Lombardia, ad esempio, mediante la realtà aumentata si è consentito alle bambine e ai bambini con disabilità di praticare attività sportiva nelle scuole. Lo Human Performance Lab rappresenta un’eccellenza del Made in Italy anche a supporto dello sport agonistico. “Qui abbiamo la galleria del vento più importante d’Italia a livello universitario. Ogni anno decine di squadre ciclistiche vengono a fare dei test da noi. Insieme alla Federazione Italiana Sport Invernali stiamo realizzando la simulazione della pista di Milano Cortina, grazie a una ricostruzione in 3D. Un progetto unico che ci pone all’avanguardia”, ha raccontato Marco Tarabini.

Nella stessa direzione si sono concentrati gli sforzi del Politecnico di Torino, impegnato nella promozione dell’accesso dello sport per tutti – come il sostegno al movimento del parastanding – nonché nella realizzazione di strumenti tecnologici per aumentare la sicurezza dei luoghi delle competizioni sportive, a partire dalle piste di sci. “Lo sport sta diventando qualcosa di imprescindibile nella nostra società. E sta occupando un posto centrale nella formazione dell'individuo. Noi crediamo fortemente nell’importanza dello sport nel percorso formativo. Si tratta di soft skills che fanno la differenza”, ha affermato Diego Nargiso.

Dal mondo dell’impresa è arrivato un sostegno importante al mondo dello sport, a partire dai grandi appuntamenti internazionali. Sono intervenuti, nell’occasione aziende che hanno contribuito a rafforzare il ruolo del nostro Paese come hub di eccellenza. Hanno portato la propria testimonianza Davide Buscato della società BusforFun, realtà innovativa nella mobilità e nell’esperienza-evento e Fabio Lalli CEO di ICONICO, advisor e protagonista nel mondo delle strategie digitali applicate allo sport, agli eventi e ai brand globali.

Se Buscato ha rimarcato l’attenzione che gli organizzatori degli eventi stanno dedicando sempre più al tema della mobilità e a ciò che avviene al di fuori del luogo della competizione, Fabio Lalli ha evidenziato le grandi opportunità che la tecnologia sta offrendo, “non solo come strumento per realizzare nuove progettualità ma soprattutto, come nel caso dell’intelligenza artificiale, come mezzo per abilitare una nuova cultura, anche nello sport”.

Presenti anche due campionissimi come Stefano Tilli e Andrea Lo Cicero, entrambi membri del team "Illumina" di Sport e Salute. 
L'ex velocista ha parlato dell'importanza della tecnologia nella prestazione sportiva soprattutto per quanto riguarda le attrezzature sportive e i campi gara, piste e scarpe su tutto. "Una delle piste più performanti al mondo - ha sottolineato Tilli - è stata realizzata da una ditta italiana. Anche nello sport il Made in Italy è sinonimo di eccellenza". Per Andrea Lo Cicero “la tecnologia ha migliorato la vita dell’atleta, non solo sul piano della performance ma anche della sicurezza. Alcune dotazioni hanno ridotto sensibilmente i rischi per la salute di molti atleti di discipline da contatto”.

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