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Arrampicata sportiva, boom di praticanti e quasi la metà è donna. Venerdì al Foro Italico si sfidano i più grandi campioni europei

Tutti pazzi per l’arrampicata sportiva. Il numero dei praticanti continua a crescere in maniera esponenziale: sono quasi mezzo milione in tutta Italia. E la Fasi, la Federazione Arrampicata Sportiva Italiana ormai conta più di 63 mila iscritti. Una scalata vertiginosa per una realtà sportiva che dal 2019 ad oggi ha raddoppiato i suoi tesserati e che, anche in virtù di ciò, da un anno ha raggiunto lo “status” di Federazione. Ma soprattutto l’arrampicata sta riscuotendo un successo straordinario, figlio del grande appeal della disciplina. Non è un caso, infatti, che lo scenario unico del Foro Italico accoglierà la prova di Qualifica Olimpica continentale, richiamando a Roma non solo i migliori specialisti di tutta Europa, ma anche orientando i riflettori su uno sport capace di attrarre un pubblico composto da giovani e adulti, uomini e donne.

I numeri dell’arrampicata dimostrano infatti non solo come non ci sia distinzione anagrafica tra i praticanti, ma anche come si tratti di una disciplina sempre più declinata al femminile. Per l’esattezza circa il 40% dei tesserati è donna: sono 24323 su 63541. Insomma chi ha sempre pensato che fosse uno sport per soli uomini si sbagliava. Negli ultimi anni ha conquistato soprattutto l’universo femminile: tante ragazze hanno cominciato ad esprimere il loro potenziale su pareti di rocce, cambiando così le carte in tavola.

Il boom dei dati si spiega con i benefici. Chi scala allena concentrazione e coordinazione. Ma anche tutte quelle competenze utilissime in età evolutiva proprio come accade per il nuoto. “Arrampicare, dopo il gattonamento, è il secondo schema motorio dell’accrescimento del bambino, e può portare grandi risultati a livello di equilibrio, autostima, propriocezione e coordinazione motoria, che possono poi essere utilizzati anche su altri scenari sportivi” ha sottolineato il Presidente della Federazione Arrampicata Sportiva Italiana, Davide Battistella.

E dunque da attività di nicchia, riservata principalmente a coloro che abitavano in montagna, il climbing si è trasformato in una disciplina popolare, anche nei centri urbani, grazie all’apertura di nuovi (e bellissimi) spazi indoor dove praticarla. E poi il debutto ai Giochi olimpici di Tokyo 2020 con un format che ha combinato le tre specialità, lead (difficoltà), bouldering (tracciati brevi sui quali gli atleti si arrampicano senza corda) e speed (che consiste nel completare una via nel minor tempo possibile). Inoltre dal punto di vista fisico, i benefici sono diversi e non si limitano all’importante sviluppo della muscolatura e fisico, ma sfociano anche nel campo psicologico.

Salire e raggiungere un obiettivo, a seconda della specialità che si pratica, ha infatti una grande valenza psicologica, spingendo le persone a voler lavorare per superare continuamente i propri limiti nonostante molteplici ostacoli, il tutto in situazioni di grande difficoltà.
Il tutto senza trascurare gli ovvi vantaggi a livello atletico e di equilibrio per chi si allena con costanza.

 

L'EVENTO

La competizione avrà inizio giovedì 14 settembre con l'arrivo delle squadre per le iscrizioni, le sedute di allenamento e la riunione tecnica. Le qualificazioni si svolgeranno venerdì 15 settembre a partire dalle ore 14.00 e le finali con i migliori 16 atleti maschili e femminili si disputeranno la sera a partire dalle ore 20.00. Alle ore 21,15 le premiazioni concluderanno una giornata di grandi emozioni in prospettiva olimpica. 

L’ingresso è completamente gratuito previa l’esibizione del biglietto digitale, scaricabile sul sito della Federazione italiana (www.federclimb.it)

 

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